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Monteriggioni, terra murata

Monteriggioni si trova in provincia di Siena, sul tracciato dell’antica via francigena. Il borgo fortificato venne edificato a partire dal 1203 sul Monte Ala. Ancora oggi la sua suggestiva cinta muraria, quasi intatta si staglia su un verde rilievo. E’ il più significativo esempio di “terra murata” nel senese, e tra i maggiori della Toscana. La cinta muraria è di forma ellittica, per adattare il perimetro alla forma della collina. Ha una lunghezza di 570 metri ed è costellata da 14 torri. Al castello si accede da due porte, una a levante che guarda verso Siena, detta porta romea o franca, l’altra, opposta alla prima, guarda verso Firenze ed è detta porta S. Giovanni o Fiorentina. Le due porte presentano anche oggi i segni dei cardini usati per le stanghe di chiusura.

Questa terra murata venne costruita a spese della Repubblica di Siena intorno ad una fattoria Longobarda preesistente allo scopo di sbarrare la strada ai fiorentini; nel 1213 furono innalzate le mura, poi rifatte nel 1260-70 dopo le distruzioni apportate dagli attacchi fiorentini del 1244.
Nel 1269 dopo la battaglia di colle (immortalata da Dante Alighieri nel XIII canto del Purgatorio), i Senesi vinti si rifugiarono a Monteriggioni che fu attaccato invano dai Fiorentini.
Dopo la peste del 1349 i Senesi tennero a Monteriggioni un capitano con più fanti allo scopo di ripulire la zona dai malfattori che taglieggiavano la povera gente. Nel 1383 alcuni esuli Senesi con un’inganno si impadronirono del Castello, ma non sostenuti dai Fiorentini, si arresero.
Durante il ‘400 ‘500 le mura vennero abbassate per offrire minor bersaglio all’artiglieria che aveva fatto la comparsa sulla scena militare. Nel 1526 i Fiorentini assediarono Monteriggioni con 2000 fanti e 500 cavallieri attaccando le mura proprio con l’ariglieria, ma Monteriggioni resistette. Nel luglio di quell’anno, nella battaglia di Camullia, i senesi sconfissero l’esercito pontificio, alleato dei Fiorentini che furono costretti a interrompere precipitosamente l’assedio. 
Ma si avvicinava la fine per la repubblica di Siena: il 27 aprile del 1554 Monteriggioni venne ceduto senza combattere dal capitano Zeti al Marchese di Merigliano che si apprestava a soffocare la libertà dalla Repubblica di Siena.
La fortezza, ritenuta inespugnabile, venne cosi ceduta senza colpo ferire facendo crollare il sistema difensivo senese e determinando di fatto la fine della Repubblica di Siena. 
Successivamente il Castello passò sotto il principato dei medici, che lo vendettero in seguito alla famiglia del Golia di Siena. Poi passo’ ai Batta, ai Visconti, ai Fabbroni, ai Daddi e nel 1704 agli Accarigi. L’ultimo degli Accarigi passò il vitalizio alla famiglia Griccioli che ancora ha possedimenti nel Castello e nelle campagne.

Lo sviluppo delle vicende storiche ha lasciato questo angolo di terra di Siena praticamente intatto fino ai giorni nostri lasciando ai visitatori la possibilità di apprezzare il borgo e il paesaggio circostante così come si presentava al tempo delle contese tra Siena e Firenze.

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