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Montemassi

Montemassi si trova nel comune di Roccastrada (GR), su un’altura che culmina con uno sperone roccioso a 280 metri di altezza. Il suo centro storico è molto pittoresco avendo conservato l’aspetto di un compatto borgo a “pigna” anche se le mura sono in gran parte state inglobate nelle abitazioni.

Avvicinandosi al paese si notano i resti di un imponente castello, che è sicuramente il più importante monumento di tutto il territorio di Roccastrada perchè è ritratto in un famoso e controverso affresco situato all’interno del palazzo pubblico di Siena: “Guidoriccio da Fogliano all’assedio di Montemassi”, realizzato nel 1328 da Simone Martini, nella sala del mappamondo. L’opera (340 x 968 cm) mostra il comandante delle truppe senesi durante l’assalto alla rocca di Montemassi, che è perfettamente riconoscibile nel dipinto. Alcuni restauri del 1980 hanno però portato a scoprire un dipinto sottostante che mette in dubbio la datazione dell’opera. Infatti, l’affresco ricoperto dall’attuale cela un castello che sembra essere quello di Arcidosso, conquistato da Guidoriccio nel 1331; come può stare sotto a un affresco del 1328? La polemica artistica e storica tra gli esperti dura tutt’oggi e non sembra destinata a finire.

La Storia:

Nella storia Montemassi sale alle cronache per la prima volta nel 1075 come uno dei “castra” di proprietà di Ildebrando V degli Aldobrandeschi. In seguito risulta incluso tra le proprietà del ramo guelfo dei conti di Sovana-Pitigliano; viene poi citato nella spartizione dei possedimenti di Ildebrandino VIII, avvenuta attorno alla metà del Duecento. Nel 1260 la rocca venne quasi completamente demolita dai senesi ghibellini durante un assedio. La successiva vittoria degli Aldobrandeschi di Sovana, di parte guelfa, portò ad una ricostruzione quasi integrale. Con il consolidamento del partito guelfo al governo di Siena, nei primi del Trecento, il castello risulta controllato militarmente da Nello di Inghiramo, già possessore del vicino Castello di Pietra. Nel 1306 il castello fu assoggettato al vassallaggio dei conti Pannocchieschi, che avevano numerosi territori nella parte nord occidentale della Contea.
Il 1328 è un anno fatidico per Montemassi: con il sostegno di Castruccio Castracani degli Antelminelli il castello si ribella a Siena, ma nello stesso anno le più forti milizie senesi lo assediarono e lo espugnarono danneggiandolo pesantemente. Questo è l’evento ritratto nella celebre raffigurazione dell’affresco del Palazzo Pubblico di Siena.

A seguito di questi eventi fu riorganizzato anche il borgo, ordinatamente pianificato e cinto da mura difensive. La Repubblica senese cedette Montemassi in signoria ai Salimbeni, che lo perdettero nel 1375 in seguito ad una ribellione. Nel 1404 fu presa la decisione di smantellare la rocca, onde evitare che altri ribelli la usassero come base per contrastare Siena. Il Castello rimase sempre nell’orbita di Siena fino alla caduta della città sotto il controllo dei Medici. Con il governo fiorentino fu istituito il marchesato di Montemassi e Roccatederighi, che Ferdinando II di Toscana, nel 1632, assegnò in feudo a Giovanni Cristofani Malaspina di Mulazzo. Il 7 Aprile 1770 i Malaspina lo vendono al Marchese Domenico Cambiaso di Genova, dopo di che il castello fu lentamente lasciato andare in rovina.

Oggi l’intero complesso versa in uno stato di forte degrado, ma la fortificazione si presenta ancora maestosa dalla sua posizione dominante. Sono riconoscibili due corpi principali: a nord il mastio che presenta numerose finestre, avendo anche la funzione di palazzo. Sono ancora distinguibili i resti delle travature dei solai e una torre poligonale; a sud si trovano i resti di una torre quadrangolare con feritoie e avanzi di volte di ottima fattura.

L’abitato sottostante al castello non conserva che poche tracce di mura inglobate nelle abitazioni, che risultano coeve alla realizzazione del castello. L’unico elemento rimasto è la porta meridionale, realizzata con un arco a tutto sesto, da cui si accede ancora alle strette vie del paese.

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