Immagini di Borghi, castelli e paesaggi della Toscana

Montecatini Val di Cecina
Il Comune di Montecatini Val di Cecina (PI), è tra i comuni territorialmente più estesi della Provincia di Pisa. Il capoluogo è un antico borgo medioevale arroccato su un colle situato nella valle del fiume Cecina. Si raggiunge dalla statale 68 che da Siena giunge a Cecina.
Storia:
Prima del secolo XI il borgo era conosciuto col nome di Castrum Montis Leonis, come compare in una bolla del 1009 di Pietro Vescovo di Volterra che ne attestava la giurisdizione civile. Ma le origini del borgo vengo fatte risalire circa al 960 ad opera della famiglia Belforti venuta dalla Germania al seguito dell’Imperatore Ottone I. Nel 1300 faceva parte della Comunità di Gabbreto. Nel 1316 a Montecatini V.C. fu combattuta una battaglia tra Pisa e Volterra, che vide prevalere i pisani, i quali imposero ai vinti una convenzione. Nel 1350 Montecatini V.C. è dei Belforti, signori di Volterra, che istallarono nel castello una guarnigione. Pochi anni dopo, nel 1361 Montecatini fu occupato da truppe fiorentine, ma tornò possedimento di Volterra.
Nel 1472 cadde sotto il dominio fiorentino e incluso nel vicariato della Val di Cecina, con sede a Pomarance. Durante tutto il periodo granducale non si ricordano eventi importanti. Il borgo seppe evitare anche la pestilenza del 1630-32, con a provvedimenti tempestivi come la chiusura delle mura e l’ingaggio di un cerusico. Si fecerò sentire solo i gravi danni economici che derivarono dall’epidemia, costringendo le miniere alla chiusura.
Un notevole periodo di splendore economico e sociale, Montecatini lo ebbe durante i primi anni del Regno d’Italia con l’attività di estrazione del rame, praticata fin dall’epoca etrusca, che conobbe una forte espansione. Il borgo prosperava: basti pensare che nel paese vi erano due teatri e persino due bande musicali.
Ma l’attività mineraria cessò nel 1907. Con la chiusura della miniera di rame l’intero Comune viene coinvolto in una crisi profonda che, esclusi brevi periodi, continuerà fino ai giorni nostri. Durante il XIX secolo quella di Montecatini V.C. diventò la più ricca miniera di rame d’Europa, ma purtroppo tra riaperture e chiusure, cambi di proprietà l’esperienza mineraria termino definitivamente negli anni cinquanta. Oggi di quel periodo restano le strutture e un interessante Museo delle Miniere. Nel 1911 ha iniziò lo sfruttamento dei giacimenti di salgemma da parte della società belga Solvay, necessario per le produzioni chimiche di Rosignano Solvay. Nel 1943/44 durante l’occupazione nazista, per la particolare configurazione geografica del suo territorio, molto accidentata e quasi tutta boschiva, il comune Montecatini V.C., fu teatro di significativi episodi della lotta partigiana. Operava in zona la brigata partigiana “Otello Gattoli”. Da segnalare che nelle immediate vicinanze dell’abitato di Montecatini V.C., si trova una località detta Camporomano, nel 298 a.c. si accampò l’esercito Romano comandato da Lucio Scipione Barbato in procinto di conquistare Volterra. Il ritrovamento di reperti dimostra validamente la tesi della lunga permanenza di un campo militare romano legata anche alla ricchezza dei minerali presenti nella zona.
Da vedere:
Passeggiare tra i vicoli di Montecatini entrando dalle antiche porte del centro storico, ci porta oggi alla scoperta di un borgo dai molti angoli suggestivi: troviamo la bellissima Piazza del Castello sulla quale si affacciano la Chiesa intitolata a San Biagio, eretta nel 1356 con pregevoli opere d’arte, edificata da Ugolino Guiducci e Ciullo Barletti e consacrata nel 1361. Tra il 1463 e il 1467 furono costruiti il campanile e il coro che venne affrescato da un pittore senese. Inizialmente la Chiesa aveva la facciata rivolta a nord, ma nel cinquecento, per costruire la canonica fu ostruita l’originale facciata e venne aperto l’attuale ingresso laterale. Vi è poi il Palazzo Pretorio, un edificio trecentesco con una facciata abbellita dal portico, aggiunto in seguito, con volte a crociera ed archi a tutto sesto poggianti su eleganti colonne di ordine ionico. Il borgo è sovrastato dall’imponente Torre dei Belforti eretta nell’XI° secolo con mura di straordinario spessore all’interno delle quali vi è la scala di salita. Dopo i Belforti, passo ai Pannocchieschi, e poi fu sede dei Capitani di Firenze. dei Belforti si conserva anche il palazzo di famiglia, adiacente alla piazza del castello. Pur se molto rimaneggiato rimane un bel palazzo storico, con gli archi, il pozzo e un loggiato che pare ospitasse negozi.
Poco distante dal paese si trovano gli edifici della miniera di Camporciano che coprono un arco di secoli che va dal 1400 al 1900. Ma la peculiarità di Montecatini val di Cecina sta nel suo territorio, una vasta porzione della provincia di Pisa coperta in gran parte da boschi che si estendo su ambedue i versanti del fiume Cecina e ospita una nutrita serie di piccoli borghi da esplorare uno ad uno per le loro caratteristiche storiche e paesaggistiche: Miemo, Casaglia, Mocajo, Gello, Buriano, Querceto e La Sassa.
Devi accedere per postare un commento.