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Anqua: la villa dei Pannocchieschi

Il piccolo borgo di Anqua si trova sui colli a sinistra dell’alto corso del fiume Cecina. Nel luogo esisteva già nel 1300 una chiesa con attorno un abitato rurale, ma solo alla fine del Cinquecento Anqua assunse una certa importanza, precisamente nel 1572, quando fu fatta costruire una villa dal Conte Marcello di Tommaso Pannocchieschi d’Elci, come ricorda l’epigrafe posta sulla facciata sotto il grande stemma comitale.

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Il ricordo di colui che è stato il primo proprietario, nonché committente, di questo edificio è ben presente. come attestano le sue iniziali ripetute su tutte le architravi delle finestre, sul portale d’ingresso ed anche sulla porta della sala al primo piano. La villa possiede un bel cortile, con un pozzo datato 1789. Sul retro c’è un bel giardino, che ospita anche un maestoso esemplare di leccio, classificato tra gli Alberi Monumentali d’Italia. Nel tempo si sono susseguiti alcuni inevitabili interventi di restauro, voluti e seguiti dai discendenti di Marcello Pannocchieschi d’Elci, ma ancora oggi è la stessa famiglia che si occupa con cura e dedizione della conservazione del complesso.
Accanto alla villa si trova la chiesa, costruita in mattoni, che probabilmente è una ricostruzione seicentesca della precedente cappella del ‘300.
Il progetto della villa è stato anche attribuito al noto architetto senese Baldassarre Peruzzi, in base ad analogie con altre costruzioni, ma non e’ mai stata fatta piena luce sulla paternità del complesso. Anche senza una attribuzione certa, l’edificio mostra una solennità e un rigore compositivo tale che lo scrittore Harold Acton la paragonava a “un palazzo romano trasportato in un umile borgo”.

 

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